25 aprile 2020. Una Festa della Liberazione come non l’avremmo mai immaginata. Niente cortei per le strade, nessun coro sotto a un palco, niente musica dal vivo nelle piazze. Per questo settantacinquesimo anniversario il Circolo Maite, associazione di Bergamo alta attiva nella promozione di eventi culturali e sociali, ha dovuto inventare un nuovo modo per celebrare la Resistenza.
L’intera giornata è stata animata da dirette live sulla pagina di Super Bergamo, un progetto di volontariato creato dai ragazzi del Maite, attivo dal 27 febbraio scorso, con l’biettivo di dare un supporto pratico alla città e alla provincia di Bergamo in questo periodo di emergenza.
Oltre alle dirette, una grande sorpresa dedicata alla resistenza bergamasca: una versione inedita di “Rosastela”, canto partigiano in dialetto orobico, interpretato da un gruppo di ragazzi ognuno dalle proprie abitazioni.
“Il 25 aprile è il nostro Capodanno – spiega Pietro Bailo, presidente dell’Associazione di promozione Sociale Maite città alta – Rosastela è il nostro regalo alla città e al mondo, una canzone vera della Resistenza cantata dal popolo, una presa in giro al potere di allora. Mi commuove pensare che ancora oggi, dopo aver attraversato oltre settantacinque anni di storia, sia cantata oggi da una nuova generazione”.
L’idea è partita dal musicista Elio Biffi, membro dei Pinguini Tattici Nucleari, amico di lunga data del circolo Maite. “Ci tenevamo a produrre qualcosa di unico in questi tempi cupi, in cui non ci è possibile festeggiare in piazza questa che è la giornata più bella dell’anno”, racconta Elio, che ha coordinato l’intero progetto. Sono bastati pochi messaggi per coinvolgere venticinque ragazzi: ognuno ha eseguito un pezzo della canzone suonando dalla propria abitazione, il video è stato poi montato da Marco Ravelli, che ha anche curato l’audio.
“Rosastela è un minestrone di musica popolare antifascista, come spesso accade nella tradizione della musica lombarda – spiega Elio – ci sono dentro tanti ingredienti, tanti motivi musicali diversi, che sentirete ciascuno cantato da una voce diversa”. La maggior parte vengono da tradizione bergamasca, molte sono parodie di canzonette fasciste “Avanti siam fascisti”, “Giovinezza”, “Lili Marleen”), “tutte quante sono accomunate dal grande tema della fame, quella fame terribile e infame che tutti o quasi dovettero patire nel mai abbastanza maledetto Ventennio e soprattutto durante la guerra”.
È grazie al lavoro appassionato di Sandra e Mimmo Boninelli, due autorità della ricerca folk revival bergamasca, che questo patrimonio è giunto fino a noi. Con grande piacere dei ragazzi, anche Sandra Boninelli ha partecipato alla realizzazione del video.
Ai linguaggi In questa inedita “Rosastela” la tradizione folk e popolare si mescola L“Inoltre, un po’ improvviso beat rap, a sottolineare che “la musica antifascista non è solo memoria da tramandare, ma anche un linguaggio da reinterpretare e far vivere con i modi dei nostri tempi”.
Oltre a Sandra Boninelli, Elio Biffi e Pietro Bailo, hanno partecipato Stefano Ferri, Alejandro Rota, Samuele Togni, Miriam Togni, Sandra Boninelli, Roberto Licini, Pietro Betelli, Andrea Calini, Stefano Conti, Francesca Lai, Ariele Piziali, Matteo Gambirasio, Simone Pagani, Paola Casole, Francesco Locatelli, Michele Rota, Francesco Puccianti, Francesco Bosio, Fulvio Marcarini, Giovo Dust e Giorgio Pesenti.
Il risultato è una versione “caleidoscopica” di Rosastela, un brano parte di una storia che non viene tramandata dai libri. Il settantacinquesimo Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo è arrivato, nonostante tutto. La pandemia non ha permesso la bellezza di camminare in corteo e di vivere il tradizionale concerto in Piazza Vecchia organizzato ogni anno dal Maite, ma abbiamo comunque festeggiato e gioito, con canti e strumenti, ognuno dalle proprie case. Questo è stato possibile anche grazie a realtà come il Maite che pratica l’antifascismo ogni giorno dell’anno.