Lo abbiamo già detto, sono stati anni pesanti e duri, sotto molteplici aspetti. Lo abbiamo già detto, abbiamo voluto reagire e non farci annichilire. Lo abbiamo fatto con il vostro prezioso aiuto. In tanti avete riposto alla chiamata e ci avete permesso di continuare a esserci.
TRADUZIONI (EN, ES)
E sono stati diversi i momenti di scrittura, come diverse le ispirazioni e le influenze che caratterizzano lo svolgimento del lavoro.
Alcuni brano erano da tempo nel cassetto, o perlomeno lo erano in uno stadio iniziale, anche se, come sempre accade, si suonavano in testa.
Altri sono nati appena prima del disastro del 2020 e abbiamo fatto appena a tempo a chiuderli, prima che tutto si fermasse. Abbiamo scritto e lavorato durante i blocchi, utilizzando i momnti di apertura per confrontarci e provare con chitarre e voce la prima imbastitura dei brani nuovi.
E alla fine siamo andati in studio, cucendo pazientemente le varie parti e lavorando sugli input che venivano da tutti. Abbiamo lavorato sui suoni e sul mood dei vari brani, definendo e riscrivendo pazientemente le parti che non ci convincevano riascoltando. Il tempo non è mancato, visto che per molte ragioni, anche molto dure e tristi, il tempo non è mancato.
Ne è venuto fuori un lavoro dai molti colori, che riassume un poco la nostra storia, le nostre attitudini consolidate, gli incontri e gli amori musicali, che da sempre nel nostro caso sono variegati e senza confini definiti, pur rimanendo noi nell’alveo della musica in levare.
Quindi se le influenze latine sono evidenti in brani come Bailando Ska Cha Cha, o come ancor più ne il Tour Dei Bar, impreziositi dalle percussioni di Marco Capoferri, dal sax baritono di Marcello Aloe e dal suono del tres di Matteo Lucarelli nel caso di quest’ultimo, possono stupire le suggestioni nazionalpopolari e retrò de La Pecora Nera, arricchita dalla voce profonda di Daniele Coccia Paifelman del Muro del Canto e dal contributo della fisarmonica e delle tastiere di Andrea Mei, oppure può stupire anche la riproposizione con strumenti tradizionali e le voci di Tasos Giannoulis e Tasos Antoniou del gruppo Rebeltiko di Atene di un classico della musica greca come Perso Per Perso (già Pare Naftaki).
Non mancano intrusioni in ambito dance in brani come Les Jeux Sont Faits o in Ciao Mondo, dove spicca una “buona la prima” vocale dell’afrotrapper Kristah Light. Come pure riferimenti al northern soul e allo ska più classico e delle radici, come d’abitudine. Brani come Giusto o Sbagliato, Non Basterai Tu e Vai Via, che appunto, in modo diversi si riallacciano alle radici.
Poi, lo avevamo già fatto, ci divertiamo a riecheggiare a modo nostro il sound che negli anni sessanta del novecento caratterizzò la scuola milanese della musica d’autore con Nancy, supportati da Elio Biffi (dei Pinguini Tattici Nucleari) alle tastiere, brano la cui versione germinale ci fu regalata dal nostro cofondatore Enio Ravasio e che noi, lieti, abbiamo fatto diventare cosa nostra. Ci siamo avvalsi quindi delle collaborazioni di molti amici anche questa volta.
L’incipit beneaugurante del Dott. Ring Ding su Non Vorrei Fare La Guerra, dove abbiamo cercato di riallacciarci al sound Two Tone, sicuri che questo brano farà muovere molti fondoschiena in decine di dance hall in giro per il globo.
La voce di Picchio della Banda Bassotti in E Si Vincerà, un pezzo decisamente “rock”, un inno disilluso ma combattente, impreziosito questa volta dalla fisarmonica del “pinguino” Elio Biffi.
Un grande aiuto è venuto anche da Riky Anelli, che ha suonato un pò di tutto, fatto cori contribuito molti arrangiamenti, e dal magico alchimista del suono Francesco Matano presenze davvero fondamentali.
Che dire poi di Valentina Benaglia (Mala Vale da La Mala Leche), Claudia Buzzetti, Hare Gweyn e della già citata Kristah che hanno fatto cori random e interventi vari.
Indispensabile e caratterizzante del grandissimo Francesco “Sandocan” Antonozzi da Banda Bassotti e dei Ramiccia che ci ha messo il trombone come un vero Arpione.
Come sempre abbiamo parlato e cantato di tutto quello che ci è venuto nel cuore e nella testa di chi ci ascolta.
Insomma: questi siamo noi, la nostra storia e tutto il nostro amore che si fa ancora più grande, consapevoli che sappiamo di non essere soli e di avere davvero un zoccolo duro di compagni e amici che ci sostengono, e che speriamo vi arriverà ascoltandoci.
E che sia festa: rien ne va plus!
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